ARIENTI ROMANO
DONNA.IN
20.02.2021 • 20.03.2021
penso che le donne
siano le depositarie
della libertà
(Francis Picabia, “Poèmes de Dingalari”)
Dedicata, anche col garbo che la ricorrenza storica suggerisce, all’oggi delle donne, seppure complesso e di non facile definizione, questa nuova personale “DONNA.IN” di Romano Arienti presso la Galleria “Franca Pezzoli – arte contemporanea” di Clusone, propone una serie di opere del recente lavoro dell’artista rovettese, idealmente e concettualmente risolte guardando all’universo femminile, in una sorta di racconto simbolico da un’attualità tuttora fragile, tra emancipazioni conclamate ed ancora troppo celate oscurità.
La nota e apprezzata attività artistica di Arienti, qui rappresentata anche da un’ottima sezione grafica, ha spesso saputo esprimersi nel non facile incontro tra rigore costruttivista, direi, ed inattese aperture nel respiro vitale di una materia raffinata, velata di attitudini al simbolo, ad ipotesi nascoste da individuare, cercando e immaginando oltre i dettagli, schemi e chiaroscuri.
Una ricerca complessa nella lunga e colta vicenda dell’artista che, partendo da solidi impianti di realtà oggettiva, ne sa scomporre inaspettatamente i volumi, stemperandone la rigidità per dilatarli in movimentazioni oltre lo spazio assegnato, quasi ad evadere in altre dimensioni e senza riserve farne parte.
È così che può accadere che queste donne, apparentemente inserite nel proprio mondo “in progress”, finiscano talora per rappresentare, oltre le fascinose dinamiche di cui sono simboli e oggettivazioni, anche “altro” da sé, nell’immaginario di un eterno femminino nel quale, come in un equivoco gioco di ruolo, è sin troppo facile rispecchiarsi e perdersi: padrone e vittime di una storia senza fine amara!
Romano Arienti, inseguendo dagli inizi una propria via di semplificazione e purezza formale, trova nella figurazione, e questa personale ne è piena testimonianza, una logica autenticamente “sua”, tra calcolo geometrico e armonia estetica, di ariosa segreta misteriosità: si rincorrono qui incontri e racconti di inconfondibile stile che, azzerando i contesti, lasciano tacitamente alle protagoniste le loro partiture.
L’artista con sensibilità e capacità tecniche post-novecentiste di sicura qualità, conosce e ri-conosce trame e pensieri gestendoli in classiche suggestive inquadrature, tra rossi e blu da nobili appartenenze storico-artistiche, alternando scatti neo-futuristi a simbolistiche surrealità, dove l’incanto improvviso di un bianco lacerante mette in scena l’attualità di un’incolmabile solitudine.
Bergamo, novembre 2020
Sandra Nava
Romano Arienti è nato a Bergamo nel 1935.
Si dedica alla pittura, sua grande passione, dall’eta di 15 anni, allievo negli anni 1950 di Alda Ghisleni, negli anni 1960 studia Figura all’Accademia Carrara. Numerose le personali, in Italia e all’estero. Sono oltre cento le sue collettive, tra le più importanti: The London Istitute Gallery, Belgio Expo Molenbeck, Belgio San Jean Bruxelles, Australia Jowing Of Cultures-Fremantle Italian, Francia Centre Culturel di le Raincy, Parigi Chàteau Villemomble. Socio del circolo Artistico bergamasco, socio per molti anni del Gruppo V.di Serio, Arienti è una figura di rilievo nel gruppo artistico Fara di Bergamo. Dal 1962 al 1997 apre uno studio di designer, progettazione, arredi e grafica.
Vanità, 2015 – olio su pannello telato – cm. 80×80
Verso, 2013 – olio su pannello telato – cm. 80×80
Foto di famiglia – olio su tela – cm. 130×160
Pesca miracolosa, 2016 – olio su tela – cm. 70×70