LODOLA MARCO
08.12.2012 • 06.01.2013
La Galleria Pezzoli Arte Contemporanea presenta in questa mostra una trentina di opere di Marco Lodola: sculture luminose e opere a smalto su tela o su perpex, mostrano come l’artista ha saputo inventarsi un universo fantastico che ci affascina e smuove la nostra immaginazione.
I colori e la luce sono i due elementi che Lodola manipola sapientemente nelle sue opere. Figure schematizzate, oggetti luminosi in plexiglas multicolore o smalti e perpex simboli di un epoca, la stessa che stiamo vivendo, piena, appunto di luce e colori delle insegne e della pubblicità.
Cristina Palmieri, in una sua recente presentazione di Marco Lodola, descrive le sue opere:
Ballerini, musicisti, pin-up, moto, auto risplendono innanzi a noi e solleticano la fantasia come i desideri e i sogni, perché icone, effigi di un’epoca, la nostra, che ormai da cinquant’anni vive di fulgida apparenza, di quella brama di straordinarietà ed esemplarità della quale l’attuale società è frequentemente vittima. Quasi che tutti aspirassimo alle luci della ribalta, inseguendo le illusioni patinate che emergono dalle copertine dei magazine, le vite eccezionali dei film o della pubblicità, pur di essere sottratti alla mediocritas omologante della frenesia delle esistenze comuni che i più vivono, proprio nell’irrefrenabile rincorsa di quegli status che astutamente la società mediatica impone.
Lodola, dopo la sua formazione accademica, completa, come artista, nel movimento “Nuovo Futurismo”, di cui, con gli artisti della Galleria milanese “II Diagramma” di Luciano Iga Pin, e con l’apporto del teorico Renato Barilli è fondatore.
Questo gruppo, come gli artisti del futurismo storico, vuole riportare l’arte a celebrare il mito della modernità e della città luminosa e ostentata.
Per raggiungere questo scopo sganciano la produzione d’arte dai mezzi tradizionali, appoggiandosi alle tecniche più disparate.
Utilizzano tutti i materiali a disposizione della tecnologia moderna (perspex, resine, materiali edili, smalti, ecc…), creano opere con un cromatismo vivace, acceso e si pongono in contatto con il design, l’architettura e la pubblicità, seguendo quindi l’esperienza della Pop Art.
L’utilizzo di colori sgargianti, con campiture ampie e piatte che semplificano laforma, e la passione per la luce sono i segni evidenti della sua discendenza “futurista”. Le sue opere, tra cui importanti sono le sculture luminose, ricordano le figure pubblicitarie e richiamano il modo di fare manifesti di Dudovich. Per questa sua capacità ha avuto molti incarichi da parte di aziende ed enti per il lancio di prodotti o eventi.
Sempre Cristina Palmieri così parla del suo stile:
Forse tale vuole essere la provocazione che Lodola, da astuto semiotogo, cavalca, utilizzando un linguaggio e degli stilemi universali perché parte di una cultura ormai globalmente condivisa. L’artista gioca, si diverte creando (spesso ha sottolineato il piacere dell’essere artigiano, tecnico, soprattutto “elettricista”, sganciandosi da quella dimensione elitaria dell’arte cui molti altri si ispirano e si sono ispirati), ma nel frattempo racconta la propria epoca, la illustra citandola, senza però idealizzarla, piuttosto “patinandola” di leggerezza, di “divertissement”, che è quanto l’uomo necessita per distrarsi dal suo essere finito e alla ricerca perenne di un senso che sfugge, come ricordava già secoli fa Pascal. Ci immerge in un’ipotetica città dei balocchi, in una Las Vegas notturna dove ogni cosa è colore, luce, svago.
Biografia
Marco Lodola è nato a Dorno (Pavia).
Ha frequento l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Milano, e ha concluso gli studi discutendo una tesi sui Fauves, che con Matisse saranno un punto di riferimento per il suo lavoro, come anche Fortunato Depero e il Beato Angelico.
Agli inizi degli anni ‘80 intorno alla Galleria di Luciano Inga Pin, a Milano, con un gruppo di artisti, ha fondato il movimento del Nuovo Futurismo, di cui il critico Renato Barilli è stato il principale teorico.
Dal 1983 ha esposto in grandi città italiane ed europee quali Roma, Milano, Firenze, Bologna, Lione, Vienna, Madrid, Barcellona, Parigi e Amsterdam.
Ha partecipato ad esposizioni e a progetti per importanti industrie, quali Swatch, Coca Cola, Vini Ferrari, Titan, Grafoplast, Harley Davidson, Ducati, Riva , Illy (collana di tazzine d’autore), Francis . Francis, Dash, Carlsberg, Nonino, Valentino, Coveri, Fabbri, I Mirabili, Shenker, Seat e Lauretana.
Nel 1994 è stato invitato ad esporre dal governo della Repubblica Popolare Cinese nei locali degli ex archivi della città imperiale di Pechino.
Nel 1996 ha iniziato a lavorare negli Stati Uniti a Boca Raton, Miami e a New York.
Ha partecipato alla XII Quadriennale di Roma e alla VI Biennale della Scultura di Montecarlo.
Diverse le sue collaborazioni con scrittori contemporanei tra cui Aldo Busi, Claudio Apone, Marco Lodoli, Giuseppe Pulina, Tiziano Scarpa e Giuseppe Cederna, e con musicisti: gli 883 di Max Pezzali, Timoria, Jovanotti, Andy (Bluvertigo) e Syria.
Nell’estate del’98, su incarico della Saatchi & Saatchi, ha eseguito i disegni per le affiches di Piazza del Popolo a Roma, per l’Opera Lirica Tosca di Puccini.
Nel 2000 Lodola, da sempre legato al tema della danza, è stato incaricato dal Teatro Massimo di Palermo di realizzare “Gli avidi lumi”, quattro totem luminosi alti sei metri, raffiguranti episodi significativi delle nove opere in cartellone. Per l’occasione è stato prodotto un video-documentario di Sergio Pappalettera. Le sculture rimarranno collocate nelle maggiori piazze cittadine, come è già avvenuto a Montecarlo, Riccione, Faenza, Bologna, Paestum e al Castello Visconteo di Pavia, San Paolo di Brasile e Cagliari.
Nel 2001 è stato incaricato di curare l’immagine del Carnevale di Venezia. Per l’occasione la Fondazione Bevilacqua La Masa ha organizzato la mostra “Futurismi a Venezia” con opere sue e di Fortunato Depero. È stato autore delle opere assegnate ai vincitori dell’edizione 2001 del Premio Letterario Nonino.
Nel giugno 2002 ha creato la scultura luminosa “A tutta birra” dedicata alla figura del grande imprenditore Venceslao Menazzi Moretti, che è stata collocata nel nuovo parco cittadino di Udine, là dove sorgeva il primo stabilimento della famosa birra.
Nel 2003 ha realizzato la luminosa Venerea nell’ambito della mostra “Venere svelata” di Umberto Eco tenutasi al Palazzo delle Belle Arti di Bruxelles, per cui ha curato anche l’istallazione della facciata esterna e la mostra Controluce a Palazzo del Turismo di Riccione che nel 2004 è stata trasferita a San Paolo del Brasile (Museo Brasileiro da Escultura Marilisa Rathsam), Rio de Janeiro (Museo de Arte Moderna), Città del Messico (Polyforum Siqueiros), e al Museo Regional de Guadalajara.
Nel 2005 ha disegnato un manifesto per le Olimpiadi invernali di Torino, una collezione di mobili per Mirabili, la maglia rosa per l’88° Giro d’Italia, il logo per la trasmissione “Speciale per voi…” di Renzo Arbore, nonché la nuova immagine di Roxy bar per Red Ronnie.
Nel 2006 è stata collocata un’altra scultura luminosa all’aeroporto internazionale di Città del Messico, e per Natale una scultura in Piazza di Spagna (Roma). Ha realizzato anche l’immagine del centenario del movimento pacifista di Gandhi. Nel 2007 ha disegnato il logo per i 50 anni dell’ARCI e l’immagine del 70° Maggio Fiorentino, il logo per i Miti della Musica per la Volkswagen, l’immagine per i 100 anni di Fiat Avio, i 110 anni della fondazione della Juventus e il marchio Air One.
Nel 2008 ha allestito la facciata dell’ Ariston e del Casinò in occasione del 58° Festival di San Remo e le scenografie del film “Questa notte è ancora nostra” con Nicolas Vaporidis.
In occasione dei Campionati Europei di canoa a Milano ha realizzato una canoa luminosa e per le autolinee Stav ha creato le decorazione per“Festivalbus”, un autobus di linea.
In ottobre ha realizzato un’installazione luminosa sulla facciata di Palazzo Penna a Perugia, in occasione della mostra “Infinita città”, curata da Luca Beatrice.
Nel 2009 ha allestito a Milano in Piazza del Duomo il Rock’n’Music Planet, primo museo del rock d’Europa, con 25 sculture che rappresentano miti musicali.
Alcuni lavori sono stati utilizzati nella scenografia del programma televisivo “Academy” trasmesso su RAI due. Ha partecipato alla 53esima edizione della Biennale di Venezia con l’installazione “Balletto Plastico”, dedicata al Teatro Futurista.
Nel 2010 ha realizzato la scultura luminosa FIAT LUX per il Mirafiori MotorVillage di Torino. Ha allestito la scenografia per alcune puntate di XFACTOR, per il film “Ti presento un amico” di Carlo Vanzina, con Raoul Bova e “Maschi contro Femmine” di Fausto Brizzi. Ha rivisitato il logo per il traforo del Montebianco. Ha disegnato l’immagine del manifesto di Umbria Jazz 2010, ha partecipato all’Expo Internazionale di Shangai ed ha preparato una scultura-icona per il gruppo Hotel Hilton.
Nel 2011 ha Partecipato alla Biennale di Venezia con l’installazione Ca’ Lodola, curata da Vittorio Sgarbi, alla Ca’ d’Oro sul Canal Grande. Le sue opere sono state scelte dalla stilista Vivienne Westwood come scenografia per la sfilata a/w uomo durante la settimana della moda a Milano. Ha collaborato con Citroen per un’installazione in via della Spiga a Milano dal nome “Citroen Full Electric”. Ha esposto a Londra. Ha collaborato con Dash e Unicef per l’iniziativa benefica contro il tetano neonatale con la scultura luminosa Madre Natura, esposta in piazza Cordusio a Milano. Le sue sculture luminose sono state parte della scenografia di Roxy Bar web tv di Red Ronnie.
Nel 2012 ha esposto in una importante personale, curata da Luca Beatrice, al Palazzo de’ Medici di Firenze. Le sue opere hanno partecipato al Made in Italy in the World, durante il Pechino Luxury Property Showcase.
Hanno scritto di lui tra gli altri: Vergine, Bossaglia, Caramel, Mascherpa, Seveso, Somaini, Quintavalle, Accame, Pontiggia, Carli, Sala, Calabrese, Dentice, Restany, Coen, Bonito Oliva, Strano, Fiz, Crispolti, Cherubini, Vescovo, Mammi, Hunter, Dorfles, Sgarbi, Daverio, Riva, Deho, Beatrice.