NESPOLO UGO
21.07.2007 • 18.08.2007
PRESENTAZIONE CRITICA: Gianni Barachetti
La mostra presso la galleria “Franca Pezzoli – Arte Contemporanea”, in Via Mazzini 39 a Clusone, è dedicata ad Ugo Nespolo: un nome prestigioso a conferma del dinamismo di uno spazio espositivo divenuto uno fra i più vivaci della provincia di Bergamo. Autore internazionale che vanta al suo attivo una lunga serie di mostre di altissimo livello, Ugo Nespolo non appartiene a quei gruppi elitari che pensano ‘all’arte per l’arte’, chiusa in una torre d’avorio fatta di concettualismo astruso; egli mira piuttosto ad un’arte che si apre alla comprensione collettiva, si mescola alla quotidianità, fondendosi con l’esistenza e partecipando alla vita dell’uomo anche nelle sue forme apertamente mediatiche.
Da qui una produzione variegata, che si estende ai manifesti pubblicitari, alle scenografie di opere teatrali, alle installazioni spettacolari e fastose, al cinema sperimentale con famosi artisti quali Lucio Fontana, Enrico Baj e Michelagengelo Pistoletto in veste di attori.
Nespolo esordisce infatti negli anni Sessanta, quando la Pop-Art si avvia a diventare il fenomeno più clamoroso e discusso del momento, ma vi aderisce senza tuttavia reciderne completamente la matrice New-Dada, soprattutto in tema di commistione delle arti, e prosegue poi autonomamente un percorso che, sfiorando il Nouveau Réalisme, lo conduce ad un recupero del riferimento al dato reale: estrapolato, destrutturato, trasfigurato con animo giocoso, mai oggetto di snobismo intellettuale.
Linguaggi e tecniche diverse e sperimentali caratterizzano anche la sua produzione tipologicamente più tradizionale, sempre ricchissima di interpretazioni e di spunti sempre nuovi: arazzi, sculture, ceramiche,ma anche oli e preziosissimi lavori su carta, tutti coloratissimi e di incomparabile esuberanza espressiva.
La mostra attuale allinea una decina di intarsi su legno e quindici opere su carta, accuratamente vagliati e selezionati in un’ottica antologica che permette di enucleare con chiarezza le varie tematiche che hanno contrassegnato il percorso dell’artista. Ne emerge con grande efficacia la particolare vena creativa ironica e burlesca, alla quale l’autore ha sempre amato affidare la propria visione trasgressiva della condizione umana contemporanea.
‘Clichés’ culturali e innocenza infantile, citazioni colte e voli di fantasia, segni decisi e cromatismi lussureggianti ed intensi ci offrono in questa rassegna una lettura scanzonata e disincantata del presente: più che mai mutevole e vario, certo discutibile, ma reso fresco e vitale dall’estro di un autore che ha fatto della libertà espressiva e dell’immediatezza comunicativa le proprie scelte filosofiche ed estetiche.
Elisa Motta